Quando si parla di contratti, il panorama italiano si divide principalmente in due categorie: quella che riguarda il settore privato e quella che riguarda il pubblico. Tra i due intercorrono delle differenze che andremo a vedere a breve perché prima è bene sapere che su https://www.subito.news/concorsi-esami/ è possibile rimanere sempre aggiornati su concorsi e bandi pubblici. Procediamo.
Settore pubblico e privato, differenze
Quando si parla di confrontare le condizioni di lavoro di uno o dell’altro settore, ad esempio il licenziamento, gli orari e altri aspetti, spesso si tende a fare confusione oppure le cose non sono chiare. Però, ci sono delle differenze nette tra i due settori.
Partiamo subito col dire che quando si parla di settore privato, si intendono tutte le imprese e le organizzazioni che non sono né gestite né dirette dallo Stato. All’interno di questa categoria rientrano, quindi, le imprese commerciali ma anche le associazioni senza fini di lucro.
Si specifica che in Italia è il settore privato a predominare; infatti, rappresenta la maggioranza dei lavoratori attivi nel nostro Paese. Diversi sono i numeri che riguardano il settore opposto, ovvero il pubblico. Quest’ultimo, infatti, comprende tutti i servizi pubblici, le istituzioni pubbliche e il settore dell’istruzione.
Settore pubblico e privato, differenze nei contratti
Quando si parla di differenze tra i settori, è l’argomento che riguarda i contratti a marcare proprio le diversità tra i due ambiti. Infatti, una delle prime differenze riguarda, ad esempio, la ragion d’essere che non è simile, come anche gli obiettivi e le finalità.
Difatti, l’obiettivo di un’impresa privata è quello di produrre e vendere oppure offrire un servizio; invece, l’ente pubblico si occupa di svolgere le missioni di servizio pubblico che hanno un interesse generale. Inoltre, un’altra differenza si rintraccia anche nella gestione delle risorse umane.
Ad esempio, quando si parla dell’assunzione, nel caso degli statali avverrà tramite un sistema di concorsi per categoria. Qualora l’individuo dovesse risultare vincitore, e quindi passare il concorso, si assicura un posto “a vita”.
Invece, per quanto riguarda il privato, le assunzioni si basano sull’invio del Curriculum vitae e sui colloqui. Questo sistema di assunzione, spesso, è stato accusato di essere discriminatorio e, a volte, poco limpido; però, è oramai utilizzato da tempo e, per le aziende, rappresenta la modalità migliore per selezionare il personale che dovrà partecipare al processo di reclutamento.
Settore pubblico e privato, confronto tra gli stipendi
Per quanto riguarda gli stipendi, in generale è il settore pubblico quello che garantisce una migliore retribuzione media rispetto ad un privato. Però, la situazione cambia se si affina l’analisi per categorie socio-professionali.
Di norma, nel pubblico un dipendente viene remunerato in base alla sua posizione e alla sua storia, ergo dipende dalla sua anzianità e dalla sua categoria. Per quanto riguarda i dipendenti nel settore privato, secondo alcuni dati, lavorano di più rispetto ai dipendenti del pubblico. A testimonianza di questo, ogni anno, sempre secondo alcuni dati, sarebbero circa 50 le ore di lavoro in più che vengono svolte dai dipendenti del settore privato.
Queste sono in generale le differenze che intercorrono tra settore pubblico e privato; si specifica che, in base alla tipologia di contratto, al ruolo che si dovrà ricoprire, ecc, le situazioni e gli accordi potrebbero variare.